Uniyala

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Uniyala
Immagine di Uniyala mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaVernonioideae
TribùVernonieae
SottotribùGymnantheminae
Genere Uniyala
H.Rob. & Skvarla, 2009
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Uniyala H.Rob. & Skvarla, 2009 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" (Proc. Biol. Soc. Washington 122(2): 152) del 2009.[3]

Descrizione

Le piante di questa voce hanno un habitus subarbustivo. I fusti sono eretti con una altezza massima di 0,5 - 1 metro. La pubescenza di queste piante varia da poca a lanata o tomentosa per peli semplici ma spesso contorti.[4][5][6][7][8][9]

Le foglie sono disposte in modo spiralato e sono da brevemente picciolate a subsessili. La lamina in genere è intera con forme variabili da ellittiche o da ellittico-lanceolate a ovato-lanceolate o semplicemente lanceolate con base da acuminata a cuneata o leggermente auricolata e apici da ottusi a subacuti. Le venature normalmente sono pennate (sono presenti venature secondarie). I margini sono da quasi interi a seghettati o crenulati. La superficie superiore a volte può essere rugosa; quella inferiore varia da bianco-tomentosa a bruno-tomentosa.

L'infiorescenza è terminale ed è formata da capolini lungamente peduncolati spesso in formazioni corimbose. Le infiorescenze sono sottese da piccole lineari o subulate brattee. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme ampiamente campanulate composto da diverse brattee disposte su 3 - 4 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti o decidue (quelle più interne), hanno delle forme da subulate o lanceolate a ovato-lanceolate con apici brevemente acuti e superficie fa poco pubescente a tomentosa. Il ricettacolo normalmente è privo di pagliette (ricettacolo nudo). Ampiezza dell'involucro: 1-1,5 cm.

I fiori, da 10 a 30 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, formata da un tubo imbutiforme terminanti in 5 lobi lineari, è punteggiata da ghiandole. Il colore varia da viola a porpora.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le appendici basali delle antere sono ampie e oblunghe con talvolta degli ispessimenti anulari. Il polline può essere di tipo tricolporato, ossia con tre aperture sia a fessura che a poro; può essere inoltre echinato (con punte)[12] e "sublophato".
  • Gineceo: lo stilo è filiforme con alla base un anello (o nodo). Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi (peli a spazzola) e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 4 - 5 coste con superficie sericea o ghiandolare. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, internamente, è formato da diverse setole capillari leggermente allargate distalmente; la parte più esterna del pappo si presenta con corte scaglie. Lunghezza degli acheni: 2,5-3 mm.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Vecchio mondo (India e Sri Lanka).[2]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[14], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[8]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]

  • l'habitus è soprattutto arbustivo o arboreo;
  • le brattee interne dell'involucro talvolta sono decidue;
  • il polline non è di tipo triporato;
  • le antere sono prive di ghiandole;
  • le piante sono in prevalenza paleotropicali (avventizie in America).

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] In passato le specie di questo gruppo erano descritte all'interno del genere Vernonia.[9]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere (Uniyala) sono:[9]

  • l'habitus è formato da piccoli ed eretti subarbusti;
  • i fiori per capolino sono numerosi;
  • il polline è sublophato.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 20.[9]

Elenco delle specie

Questo genere ha 7 specie:[2]

  • Uniyala anceps (C.B.Clarke ex Hook.f.) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala bourdillonii (Gamble) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala comorinensis (W.W.Sm.) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala multibracteata (Gamble) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala ramaswamii (Hutch.) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala salviifolia (Wight) H.Rob. & Skvarla
  • Uniyala wightiana (Arn.) H.Rob. & Skvarla

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  4. ^ Pignatti 1982, vol.3 p. 1.
  5. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  6. ^ Judd 2007, p. 517.
  7. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 173.
  8. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, p. 441.
  9. ^ a b c d Robinson et al. 2009.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - p. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - p. 760.
  13. ^ Judd 2007, p. 523.
  14. ^ Judd 2007, p. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, p. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Harold Robinson, Generic and Subtribal Classification of American Vernonieae (PDF) [collegamento interrotto], in Smithsonian Contributions to Botany, vol. 89, 1999, pp. 1-116.
  • Harold Robinson, John J. Skvarla e Vicki A. Funk, Vernonieae (Asteraceae) of southern Africa: A generic disposition of the species and a study of their pollen, in PhytoKeys, vol. 60, 2016, pp. 49-126.
  • Harold Ernest Robinson e John Jerome Skvarla, A new genus, Uniyala, from peninsular India and Sri Lanka (Vernonieae: Asteraceae), in Proceedings of the Biological Society of Washington, vol. 122, 2009, pp. 150-154.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Uniyala Royal Botanic Gardens KEW - Database
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