Streptogyna

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Streptogyna
Streptogyna americana
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaEhrhartoideae
TribùStreptogyneae
GenereStreptogyna
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaEhrhartoideae
TribùStreptogyneae
GenereStreptogyna
P.Beauv., 1812
Specie
  • Streptogyna americana
  • Streptogyna crinita

Streptogyna P.Beauv., 1812 è un genere di piante erbacee spermatofite monocotiledoni appartenenti alla famiglia Poaceae. Streptogyna è anche l'unico genere della tribù Streptogyneae C.E. Hubb. ex Calderón & Soderstr., 1980.[1][2]

Etimologia

Il nome del genere deriva da due parole greche (strepto = stretto, contorto e gynerium = gineceo) e si riferisce agli stigmi aggrovigliati, carattere tipico per le specie di questo genere.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal naturalista e botanico francese Ambroise Marie François Joseph Palisot de Beauvois (1752 – 1820) nella pubblicazione "Essai d'une Nouvelle Agrostographie; ou Nouveaux Genres des Graminées; Avec Figures Représentant les Caractéres de tous le Genres. Imprimerie de Fain. Paris - 80 (t. 16, f. 8). 1812" del 1812.[4] La tribù è stata definita dal botanico britannico Charles Edward Hubbard (1900 – 1980) perfezionata successivamente dalla botanica argentina Cleofé Elsa Calderón (1929 – 2007) e dal botanico americano Thomas Robert Soderstrom (1936 - 1987) nella pubblicazione "Smithsonian Contributions to Botany. Washington, DC - 44: 18. 13 Feb 1980" del 1980.[5]

Descrizione

  • Il portamento delle specie di questo genere è erbaceo perenne rizomatoso o cespitoso. Le radici in genere sono del tipo fascicolato. I culmi sono eretti e lunghi al massimo 150 cm.[6][7][8][9][10][11][12]
  • Le foglie lungo il culmo sono alterne e distiche. Sono composte da una guaina, una ligula membranosa e cigliata (è presenta anche una ligula abassiale) e una lamina decidua con forme lineari-lanceolate. In queste specie sono presenti dei pseudo-piccioli. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono meno visibili). Nel mesofillo sono presenti delle cellule invaginate e/o fusiformi. Gli internodi si sviluppano con un gancio.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, composte da singoli racemi unilaterali, sono per lo più ramificate ed hanno la forma di una pannocchia stretta.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, appressate e solitarie con forme lineari, oblunghe e compresse lateralmente, in genere sono formate da diversi fiori (2 - 4) sottesi da due brattee chiamate glume (inferiore e superiore). Le glume sono persistenti, più corte delle spighette e più sottili del lemma fertile. I fiori distali sono ridotti. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma (non acuto in queste specie). I lemmi sterili spesso sono assenti. La rachilla si disarticola tra i fiori. Le spighette fertili sono pedicellate.
  • I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose, cigliate e ottuse.
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti nel quale il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme e aderente. L'endosperma è duro e l'ilo è lungo e lineare.

Riproduzione

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento –dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo gruppo la specie americana (Streptogyna americana) facilmente può essere dispersa dagli animali (dispersione zoocoria) per mezzo di ganci tra gli internodi.[13]

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie di questo genere è tropicale dall'America all'India, attraverso l'Africa.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[10]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto al'interno della sottofamiglia Ehrhartoideae.[6][7]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n =24.[6]

Filogenesi

La monofilia del genere è comprovata dalle analisi del DNA. Inizialmente questo genere è stato descritto come un bambù erbaceo e per alcuni Autori la posizione di questo gruppo nell'ambito delle Poaceae era incerto e provvisoriamente è stato descritto nell'ambito della sottofamiglia Puelioideae.[6] Ma successivi studi molecolari hanno chiarito le affinità con altri membri del gruppo Ehrhartoideae ed è stato posizionato alla base della sottofamiglia come "gruppo fratello" del resto delle sue tribù. Le affinità con il gruppo Bambusoideae comunque permangono. Potrebbe essere che Streptogyna sia sorto in seguito ad un antico evento di ibridazione tra Bambusoideae e Ehrhartoideae.[14][15]

Le sinapomorfie per questo genere sono:[6]

  • gli internodi si sviluppano con un gancio;
  • a maturità gli stigmi si contorcono e s'induriscono.

Si stima che la divergenza tra Streptogyna e il resto della sottofamiglia Ehrhartoideae sia iniziata circa 43 +/- 7 milioni di anni fa; durante l'Eocene quando la terra aveva un clima più caldo di adesso ed era priva di calotte polari.[16]

Il cladogramma seguente mostra la posizione filogenetica del genere Streptogyna nell'ambito della sottofamiglia Ehrhartoideae:[14][15]


xxxEhrhartoideaexxx

Streptogyneae

Ehrharteae

Phyllorachideae

Oryzeae

Specie del genere

Elenco delle specie del genere Streptogyna:[17]

  • Streptogyna americana C.E.Hubb., 1956
  • Streptogyna crinita P.Beauv., 1812

Chiave per le due specie:[18]

  • Streptogyna crinita
  • la pianta è cespitosa; le foglie sono ampie 8 - 16 mm; gli stigmi sono 2; la distribuzione è neotropicale;
  • Streptogyna americana

Note

  1. ^ PeerJ 2018.
  2. ^ Soreng et al. 2017.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 363.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 14 agosto 2018.
  5. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  6. ^ a b c d e Kellogg 2015.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  11. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  12. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org, p. Streptogyna. URL consultato il 14 agosto 2018.
  13. ^ Judziewicz et al. 2007, pag. 306.
  14. ^ a b PeerJ 2018, pag. 15.
  15. ^ a b Soreng et al. 2017, pag. 261.
  16. ^ Kellog 2009, pag. 3.
  17. ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 14 agosto 2018.
  18. ^ Soderstrom et al. 1987.

Bibliografia

  • Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
  • Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  • David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
  • Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
  • Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classi?cation of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classi?cations, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
  • Elizabeth A. Kellogg, The Evolutionary History of Ehrhartoideae, Oryzeae, and Oryza (PDF), in Department of Biology, University of Missouri-St. Louis,, vol. 2, 2009, pp. 1-14.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • Thomas R. Soderstrom, Roger P. Ellis & Emmet J. Judziewicz, The Phareae and Streptogyneae (Poaceae) of Sri Lanka: A Morphological-Anatomical Study (PDF), in Smithsonian contributions to botany, vol. 65, 1987.
  • Emmet J. Judziewicz & Lynn G. Clark, Classification and Biogeography of New World Grasses: Anomochlooideae, Pharoideae, Ehrhartoideae, and Bambusoideae (PDF), in Aliso: A Journal of Systematic and Evolutionary Botany, vol. 23, n. 1, 2007, pp. 303-314. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2018).

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