Resistenza anticomunista in Polonia
La resistenza anticomunista in Polonia fu caratterizzata principalmente da azioni armate di unità di guerriglia polacche contro l'Armata Rossa, le formazioni NKVD e le autorità comuniste imposte alla Polonia alla fine della seconda guerra mondiale dall'URSS e dalle sue strutture subordinate.
Dopo che l'Armata Rossa ha attraversato i confini della Seconda Repubblica di Polonia nel gennaio 1944, in risposta agli arresti da parte dell'NKVD e dello SMERŠ di soldati e funzionari dello Stato segreto polacco, avvenuti durante l'operazione Burza, si verificarono rivolte armate di parte della popolazione polacca e unità dell'Esercito Nazionale, dirette contro le forze di occupazione sovietiche (formazioni dell'Armata Rossa e NKVD), e dal luglio 1944 anche contro il potere comunista imposto dall'URSS sotto forma del Comitato Polacco di Liberazione Nazionale e della sua amministrazione ad ovest della Linea Curzon.[1] Nelle aree a est della linea Curzon, incorporate nell'URSS a seguito della conferenza di Teheran, queste proteste furono rapidamente represse, ma alla fine questa resistenza fu soppressa solo nel 1953 (quando i resti dell'unità "Olech" furono smantellati).[2] Le perdite della resistenza polacca nei territori occupati dall'URSS è stimata in quasi 3.500 morti in combattimento e quasi 25.000 arrestati e internati.[3]
Nelle zone della Polonia ad ovest della linea Curzon i moti armati durarono, sempre più deboli, per diversi anni. Gli anni 1944-1947 furono caratterizzati da una forte resistenza di parte della società al nuovo regime, espressa nel rifiuto di alcune o tutte le mosse delle autorità comuniste.[4] Secondo alcuni storici associati all'Istituto della memoria nazionale, i combattimenti avevano tutti i tratti distintivi di una rivolta anticomunista, anche se non erano né ispirati né diretti centralmente.
Note
- ^ Adam Dziurok, Marek Gałęzowski, Łukasz Kamiński, Filip Musiał: Od niepodległości do niepodległości. Historia Polski 1918–1989. Pag. 216. Wyd. 2. Warszawa: IPN, 2011. ISBN 978-837629324-0. OCLC 813218848. (pol.).
- ^ Sławomir Poleszak, Rafał Wnuk: Zarys dziejów polskiego podziemia niepodległościowego 1944–1956. W: Atlas polskiego podziemia niepodległościowego 1944–1956. Wyd. 1. Warszawa – Lublin: IPN, 2007, s. XXII–XXXVIII. ISBN 978-83-60464-45-8.
- ^ Adam Dziurok, Marek Gałęzowski, Łukasz Kamiński, Filip Musiał: Od niepodległości do niepodległości. Historia Polski 1918–1989. Pag. 265. Wyd. 2. Warszawa: IPN, 2011. ISBN 978-837629324-0. OCLC 813218848. (pol.).
- ^ Adam Dziurok, Marek Gałęzowski, Łukasz Kamiński, Filip Musiał: Od niepodległości do niepodległości. Historia Polski 1918–1989. Pag. 262. Wyd. 2. Warszawa: IPN, 2011. ISBN 978-837629324-0. OCLC 813218848. (pol.).
Voci correlate
- Seconda guerra mondiale
- Storia della Polonia
- Crimini perpetrati in Polonia durante la seconda guerra mondiale
- Witold Pilecki
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