Pedagogista

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Il pedagogista secondo la L. 55/24 artt.1 e 2 è lo specialista dei processi educativi e formativi della persona lungo tutto l'arco della vita che, opera con autonomia scientifica e responsabilità deontologica, in ambito educativo, formativo e pedagogico in relazione a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale. La professione viene svolta in campo pedagogico, educativo e formativo rivolti alla persona, alla coppia, alla famiglia, al gruppo, agli organismi sociali e alla comunità in generale. Il pedagogista può svolgere, presso le pubbliche amministrazioni e nei servizi pubblici e privati, compiti e funzioni di consulenza tecnico-scientifica in particolare nei comparti educativo, sociale, scolastico, formativo, penitenziario e socio-sanitario, quest'ultimo limitatamente agli aspetti socio-educativi. La professione di pedagogista può essere esercitata in forma autonoma o con rapporto di lavoro subordinato. il Pedagogista esercita funzioni di: consulenza pedagogica, consulenza tecnico scientifica, coordinamento, direzione, programmazione, progettazione, gestione, monitoraggio, verifica, valutazione di interventi, supervisione degli interventi con valenza educativa, formativa e pedagogica, attività di orientamento scolastico, accademico e professionale, promozione culturale, attività didattica, sperimentazione e ricerca nello specifico ambito professionale. L'attività professionale del pedagogista comprende l'uso di strumenti conoscitivi, metodologici e di intervento per la prevenzione, l'osservazione pedagogica, la valutazione e l'intervento pedagogico sui bisogni educativi manifestati dal bambino e dall'adulto nei processi di apprendimento.

Caratteristiche della figura professionale

In Italia

La professione di pedagogista è disciplinata dalla Legge 55 del 15 aprile 2024 che istituisce l'Ordine delle professioni pedagogiche ed educative e l'Albo pubblico dei Pedagogisti, entrata il vigore l'8 maggio 2024[1] vigilata dal Ministero di Giustizia (MIG) e di concerto con il (MUR) Ministero dell'Università e della Ricerca per la Laurea Magistrale Abilitante per pedagogisti L. 163/21 art. 1 co. 1 bis e co. 2 entrata in vigore l'08 maggio 2024. Inoltre per il riconoscimento dei titoli esteri con il parere del CUN.

Per accedere al corso di Laurea Magistrale Abilitante biennale per diventare pedagogista ( LM-50, LM 57, LM 85, LM 93) è richiesta preventivamente il possesso di una laurea triennale.

Per esercitare la professione di Pedagogista, difatti, è richiesto dal 2024/25: uno dei corsi di Laurea Magistrale Abilitante LM tutte di (3+2)= 5 anni: (LM-50 programmazione e gestione dei servizi educativi; LM-57 Scienze dell’educazione degli Adulti e della Formazione Continua; LM-85 scienze pedagogiche; LM-93 teorie e metodologie dell'elearning e della media education); di formazione universitaria, presso un Dipartimento Umanistico di un Università Italiana. La formazione è di tipo multidisciplinare e comprende materie umanistiche e sociali, quali: la pedagogia, la psicologia, l'antropologia, la sociologia, la metodologia della ricerca sociale ed educativa, la filosofia, la storia, alcune discipline mediche, giuridiche e il Tirocinio Pratico Valutativo TPV di 30 cfu. La fase finale si compone di: una (PPV) Prova Pratico Valutativa del Tirocinio svolto davanti ad un membro dell'Ordine dei Pedagogisti, e la successiva discussione della Tesi di Laurea Magistrale. ln ultimo, bisogna effettuare l'iscrizione all'Albo pubblico dei Pedagogisti, dell'Ordine dei Pedagogisti e degli Educatori professionali sociopedagogici per essere abilitati all'esercizio delle professione di pedagogista.

Le Lauree (o Diplomi di Laurea) equiparate ed equipollenti ai nuovi ordinamenti delle Lauree Magistrali LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 vengono date dal Titolo e non dall'indirizzo, esse sono: 1. i vecchi ordinamenti di 4 anni in pedagogia, ed i vecchi ordinamenti di 4 anni in scienze dell'educazione (che includono tutti e tre gli indirizzi); 2. i vecchi ordinamenti di Laurea Specialistica LS 3+2=5 anni in LS 56, LS 65, LS 87. Sia i vecchi ordinamenti sia i nuovi ordinamenti (già Laureati Magistrali LM 50, LM 57, LM 85, LM 93 entro l'a.a. 2023/2024) sono già abilitanti all'esercizio della professione di pedagogista da confermare con la sola iscrizione all'Albo Pubblico dei Pedagogisti dell'Ordine dei Pedagogisti e degli educatori professionali sociopedagogici per essere abilitati all'esercizio della professione di pedagogista.

Il pedagogista è un professionista di 7 livello apicale EQF o QEQ in Unione Europea, che corrisponde all'art.47 delle CCNL cooperative sociali Italiane, area/categoria E, posizione economica E2. il Pedagogista è un professionista che svolge funzioni intellettuali con propria autonomia scientifica e responsabilità deontologica, con l’uso di strumenti conoscitivi specifici di tipo teorico, metodologico e di intervento per la prevenzione, per la progettazione, programmazione, intervento, valutazione di interventi educativi e supervisione, indirizzati alla persona, alla coppia, alle famiglie e ai gruppi, in vari contesti educativi, formativi, sociali e sanitari per tutto il corso della loro vita, nonché con attività di consulenza pedagogica, di sostegno, di didattica, di ricerca e di sperimentazione. Svolge funzioni di consulenza pedagogica, progettazione, gestione, coordinamento dei servizi, intervento, supervisione, valutazione pedagogica, in vari contesti educativi e formativi, sia nei comparti socioassistenziale e socioeducativo, sia nel comparto sociosanitario quest'ultimo con riguardo agli aspetti socioeducativi, nonché attività didattica, di ricerca e di sperimentazione[2][3][4].

In particolare il pedagogista assume ruoli qualificati nelle seguenti aree:

  • area scolastica: servizi di consulenza pedagogica nei Centri di informazione e consulenza delle scuole di ogni ordine e grado, coordinamento pedagogico speciale, progetti di intervento speciale per soggetti disabili, progetti di prevenzione del disagio sociale, della dispersione scolastica, del bullismo; servizi per l'orientamento, servizi di dopo-scuola e attività educative extrascolastiche, servizi specialistici (potenziamento e recupero) per utenti con bisogni educativi speciali (BES) e/o disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) e in centri di formazione professionale; curare l'aggiornamento in servizio degli insegnanti su incarico degli Uffici scolastici regionali. Negli istituti superiori, come docente e supplente di scuola superiore o scuole secondarie di II grado pubbliche statali, inseriti nelle graduatorie GPS-GI (e nelle GM e GAE dopo i concorsi) della propria provincia nelle cdc A 18 in filosofia e scienze umane ed A 19 in filosofia e storia, in qualità di: docente di ruolo posto comune I fascia e di supplente posto comune II fascia; sia in qualità di docente di sostegno di ruolo dopo il corso TFA sostegno, di 60 cfu in 1 anno accademico, inserimento in graduatorie di I fascia cdc A 18 e A 19, sia di supplente di sostegno tramite le GPS-GI graduatorie incrociate II fascia cdc A 18 e A 19, inoltre, nelle GPS-GI cdc PPPP personale educativo sia di ruolo I fascia, sia supplente II fascia negli educandati e convitti. Inoltre, si possono inserire anche negli interpelli sulle varie piattaforme ad es. docenti.it per le supplenze scuole pubbliche statali della propria e di altre provincie cdc. A 18 e A 19 e PPPP; si possono inviare anche le MAD alle scuole superiori private e paritarie della propria provincia per l'insegnamento delle cdc A 18 e A 19.
  • area scientifica: attività di sperimentazione e ricerca universitaria seguendo la carriera accademica: cultore della materia, dottorato di ricerca, assegnista di ricerca o borsista di ricerca, ricercatore, docente associato, docente ordinario.
  • area giuridica: affido, adozione, situazioni di abuso, violenza e maltrattamento di donne e minori, criminalità minorile, nuove dipendenze adolescenti e adulti, divorzi, consulenze tecniche in cause e indagini civili in qualità di CTU (e ausiliario di CTU) civile iscritto all'Albo Nazionale Online per il Tribunale Ordinario della propria residenza; CTP ( e ausiliario di CTP) civile, libero professionista in collaborazione con gli avvocati; in cause penali in qualità di PERITI ( e Ausiliario di Perito) penale iscritti all'Albo Nazionale Online per il proprio Tribunale Ordinario di residenza; di CTP ( e ausiliario di CTP) penale libero professionista in collaborazione con avvocati; inoltre, CT ( e ausiliario di CT) civile e penale in Procura della Repubblica con i PM Pubblico Ministero per fasce deboli tramite MAD; Ausiliario di PG (e ausiliario di ausiliario di PG) penale della Polizia Giudiziaria tramite MAD; di (GO Giudice Onorario non togato c/o i Tribunali Minorili, i Tribunali di sorveglianza e le Coorti d'Appello minori tramite concorsi).
  • area privata: il pedagogista può esercitare la professione in qualità di dipendente o di libero professionista in tutti i settori previsti dal ruolo. In regime Freelance, ossia, di prestazione occasionale, con la ricevuta con ritenuta d' acconto per redditi inferiori a 5000€, oppure, per redditi superiori a 5000€ in qualita di libero professionista lavoratore autonomo, con p.iva aperta, iscritti alla cassa di previdenza INPS gestione separata, codice ateco 889900, ed iscritti ad una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale per terzi, da decidere, facendosi fare dei preventivi con l'assicurazione, i regimi minimi e massimi.
  • area socio-educativa, socio-assistenziale e socio-sanitaria: centri socio-educativi, centri occupazionali diurni, centri di accoglienza per disabili, asili nido, cooperative di lavoro deputate all'accoglienza delle persone con disabilità, oratori e ludoteche, centri di aggregazione giovanile, consultori, centri per le famiglie, servizi di sostegno alle famiglie, servizi di mediazione familiare, comunità residenziali per disabili, comunità residenziali per minori, servizi per minori stranieri, servizi di operatori di strada, clownterapia, servizi socio-culturali, informa-giovani, servizi socio-educativi degli enti locali, servizi per la tutela dei diritti dell'infanzia, cooperative sociali; centri di recupero per tossicodipendenti; servizi educativi in carcere; telefoni rosa e azzurri, e centri per la violenza su donne e su minori; servizi per l'inserimento lavorativo mirato per soggetti disabili o problematici per quanto riguarda la consulenza pedagogica e la progettazione educativa.

In Europa

Il percorso formativo del pedagogista e il suo ruolo nella società sono molto diversi da cultura a cultura. Nei paesi di lingua tedesca il termine Pädagoge è utilizzato quale sinonimo sia di "educatore" che di "docente", e in una seconda accezione significa "studioso di pedagogia",[5] ma questa parola non configura alcuna denominazione professionale riconosciuta,[6] mentre in Spagna la professione è organizzata formalmente in collegi su base regionale – per esempio il Colegio oficial de pedagogos y psicopedagogos de la Comunidad Valenciana.[7]

Il colloquio pedagogico di consulenza

Il pedagogista attiva interventi pedagogici di tipo scientifico ed etico in vista di obiettivi univoci, seppur considerando l'eterogeneità delle condizioni umane e delle esigenze di ogni individuo. Il pedagogista, attraverso il colloquio di consulenza, agisce in funzione del miglioramento del benessere della persona e della sua qualità di vita. Il colloquio è educazione professionale in atto, finalizzata ai seguenti scopi:

  • aumentare il livello di adattamento della persona;
  • "tirare fuori" (ex-ducere) le potenzialità dell'individuo;
  • realizzare un processo di empowerment, aumentando l'autostima della persona, il senso di autoefficacia, l'autodeterminazione;
  • far emergere risorse individuali e accompagnare la persona verso un'appropriazione consapevole del potenziale individuale.[8]

Il pedagogista, nell’esercizio della sua professione, pone in essere la relazione d’aiuto di natura educativa, un’alternativa esclusiva alla relazione terapeutica formalmente intesa. Il pedagogista lavora attraverso la relazione e il dialogo di matrice socratica, applicando i momenti della confutazione e della maieutica. La relazione d’aiuto del pedagogista è una forma di intervento dialogico, differente dall’intervento psicologico-psicoterapeutico, in quanto si svolge sempre e comunque sul piano esplicito socio-relazionale in ordine a dimensioni essenziali quali: il progetto di vita, la relazionalità intersoggettiva, l’educare all’attività. La relazione d’aiuto messa in essere dal pedagogista è infatti totalmente esplicita; basata sul dialogo critico, sulla condivisione di riflessioni e comunicazioni; stimola il confronto; contribuisce a non perdere di vista la realtà concreta; guida ad affrontare in modo costruttivo le situazioni difficoltose favorendo ascolto, relazionalità e comunicazione. Il pedagogista distingue ciò che è conscio ma sottinteso e sottaciuto, da ciò che è inconscio e che è competenza di altre professionalità. Difatti il pedagogista opera nel conscio, seppur non discusso, e soprattutto sugli aspetti di vita educativa (es. problematiche familiari/relazionali) che non diventano oggetto di analisi critica.[9]

Anche quando interpretato come momento di educazione terapeutica, il colloquio pedagogico di consulenza spiega la propria efficacia attraverso una «totale assenza di ritualità cliniche».[10]

Il colloquio di consulenza pedagogica si situa nell'arco temporale del presente, e punta a un cambiamento nel comportamento, nel modo di porsi rispetto a se stessi. Il pedagogista non cerca elementi profondi, non elabora un'analisi diagnostica di motivazioni recondite, bensì lavora e si rapporta ai dati emergenti durante il colloquio. Il colloquio pedagogico, non configurandosi come cura terapeutica, rimane dunque coerente con il mandato epistemologico della pedagogia. La natura consulenziale del colloquio pedagogico è data dal fatto che il pedagogista aggiunge, agli elementi forniti dall'utente, la propria preparazione teorico-pratica e le proprie metodologie pedagogiche, per accompagnarlo verso un nuovo livello di sviluppo individuale.[8]

La supervisione pedagogica

La supervisione del pedagogista si qualifica come una particolare forma di consulenza che viene attivata principalmente in contesti lavorativi. La supervisione come pratica di supporto e potenziamento alla professione nasce in Inghilterra alla fine dell'Ottocento ad opera dei pastori Barnett, i quali per primi riconobbero la necessità di istituire un «supporto socio-pedagogico»[11] in grado di formare le professioni a carattere socio-educativo e socio-sanitario. L’idea era quella di offrire un sostegno a questi professionisti realizzando momenti di analisi delle esperienze e di individuazione di strategie operative da mettere in campo. Di recente la supervisione è vista come strumento utilizzato dal gruppo di lavoro in contesti «ad alto contenuto di relazioni di aiuto […] individuando sedi e tempi per un confronto generando opportunità per ri-orientare e umanizzare le relazioni che si svolgono all’interno dei servizi»[12].

In ambito pedagogico la supervisione si occupa di sollecitare e favorire la pratica riflessiva delle professionalità educative impegnate nei vari servizi innescando «interconnessioni creative di sguardi e saperi in grado di fornire molteplici chiavi di lettura, rafforzare competenze, definire strategie di riprogettazione»[11]. Il pedagogista esperto in questi casi lavora affinché gli operatori modifichino e ridefiniscano le azioni in base alle esigenze che si trovano a dover soddisfare. La supervisione viene a definirsi, dunque, come «un sostegno efficace nel processo di strutturazione di un circolo virtuoso tra teoria e prassi: affinché si realizzino le condizioni per cui la teoria possa guidare la pratica, attraverso l’elaborazione di criteri di lettura della realtà»[11].

Il supervisore lavora affinché gli educatori riflettano sul proprio agire professionale, prendendo coscienza di se stessi e del contesto in cui operano, «sviluppando un pensiero sull’esperienza, rapportandola agli schemi mentali, ai valori e alle interpretazioni sottese nonché alle caratteristiche del contesto di appartenenza osservandone i processi evolutivi e le risorse»[11]. Dopo aver fornito gli strumenti per avviare questa riflessione sulla prassi, il supervisore assume il ruolo di valutatore individuando i punti di forza e di debolezza ancora permanenti nel servizio. Nell’intraprendere un percorso valutativo l’esperto può scegliere tra due diversi tipi di valutazione: valutazione in itinere, in cui l’attenzione è rivolta ai cambiamenti in atto, o la valutazione di percorso dei partecipanti, in cui il supervisore predispone un «setting accogliente, facilitante e non giudicante in grado di accogliere la sfera privata di ogni soggetto»[11] , in modo tale che educatori e gruppo possano condividere pensieri, valori e opinioni sul ruolo professionale ricoperto.

Note

  1. ^ gazzettaufficiale.it, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/04/23/24G00072/sg Titolo mancante per url url (aiuto).
  2. ^ Associazione Professioni Pedagogiche (APP), Indagine conoscitiva per la ridefinizione dei profili e degli ambiti occupazionali delle figure di educatori e di pedagogisti, 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) - Senato della Repubblica. [collegamento interrotto], su associazioneprofessionipedagogiche.it.
  3. ^ Cfr. senato.it, https://www.senato.it/Leg18/3545?indagine=7# Titolo mancante per url url (aiuto).
  4. ^ M.C. Soldati, Le professioni di base e manageriali nel lavoro sociale: definizioni, funzioni, formazione, Rimini, Maggioli, 2007, pp. 142-143, SBN IT\ICCU\LO1\1161754.
  5. ^ (DE) R. Wahrig-Burfeind (a cura di), Wahrig. Deutsches Wörterbuch, Gütersloh, Bertelsmann Lexikon Verlag, 2008, p. 1106, SBN IT\ICCU\RMB\0678622.
  6. ^ Il Lehrbuch der Rorschach-Psychodiagnostik: für Psychologen, Ärzte und Pädagogen (1ª ed. 1949) presupporrebbe una interpretazione specialistica del ruolo del pedagogista proprio nel contesto culturale di lingua tedesca, e da lunga data. In italiano il volume è stato pubblicato fino agli anni Novanta: E. Bohm, Manuale di psicodiagnostica di Rorschach: per psicologi, medici e pedagogisti, Firenze, Giunti, 1995, SBN IT\ICCU\CFI\0303855.
  7. ^ Cfr. (ES) copypcv.org, https://www.copypcv.org/web/index.aspx Titolo mancante per url url (aiuto).
  8. ^ a b P.P. Cavagna, Manuale per il colloquio pedagogico di consulenza, Oristano, ESC, 2015, SBN IT\ICCU\CAG\2054332.
  9. ^ F. Blezza, Il pedagogista 2007. Una professione dalla storia antica e dalla necessità sociale attuale, Roma, Aracne, 2007, SBN IT\ICCU\PUV\1098699.
  10. ^ C. Doliana, «Il pedagogista e l'educazione terapeutica: tra rinuncia al modello medico e rifiuto degli approcci magici». In: Professione Pedagogista. Rivista dell'Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani (ANPE), vol. 14-15, n. 34-35, 2010, pp. 26-34, https://www.anpe.it/rivista-professione-pedagogista/n-3435-anno-xivxv-dicembre-2009aprile-2010 Titolo mancante per url url (aiuto).
  11. ^ a b c d e F. Oggionni, La supervisione pedagogica, Milano, Franco Angeli, 2013, SBN IT\ICCU\MIL\0851448.
  12. ^ L. Regoliosi e G. Scaratti, Il consulente del lavoro socioeducativo: formazione, supervisione, coordinamento, Roma, Carocci, 2002, SBN IT\ICCU\RAV\0910682.

https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-11-19&atto.codiceRedazionale=21G00176&atto.articolo.numero=2021&atto.articolo.sottoArticolo=1&atto.articolo.sottoArticolo1=0&qId=

Bibliografia

  • Luigi D'Alonzo (et al.), La consulenza pedagogica: pedagogisti in azione, Roma, Armando, 2012, SBN IT\ICCU\MOD\1609836.
  • Angelo Deiana e Mary Gaudioso, Le best practices associative. In: A. Deiana e S. Paneforte (a cura di), Il futuro delle associazioni professionali. Orizzonti strategici, strumenti, best practices, Milano, Il Sole 24 Ore, 2010, pp. 229-260, SBN IT\ICCU\TO0\1814241.
  • (EN) Tiziana Filippini e Simona Bonilauri, The role of the 'Pedagogista': an interview with Lella Gandini. In: C.P. Edwards, L. Gandini e G.E. Forman, The hundred languages of children: the Reggio Emilia approach. Advanced reflections, 2ª ed., Westport CT, Ablex Publishing, 1998, pp. 127-138.
  • Vanna Iori, Identità professionale dell’educatore e del pedagogista: riferimenti normativi. In: Università degli studi Suor Orsola Benincasa (a cura di), Civitas educationis. Education, politics and culture, vol. 4, n. 1, Milano-Udine, Mimesis, 2015, SBN IT\ICCU\CFI\0794599.
  • Silvia Negri, La consulenza pedagogica: prospettive professionali, Roma, Carocci, 2014, SBN IT\ICCU\CFI\0893732.
  • Paolo Orefice e Enricomaria Corbi, Le professioni di educatore, pedagogista e pedagogista ricercatore nel quadro europeo. Indagine nazionale sulla messa a sistema della filiera dell'educazione non formale, Pisa, ETS, 2017, SBN IT\ICCU\CFI\0954867.

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