Ombre ammonitrici
Ombre ammonitrici | |
---|---|
Titolo originale | Schatten - Eine nächtliche Halluzination |
Lingua originale | tedesco |
Paese di produzione | Germania |
Anno | 1923 |
Durata | 90 min 1.696 metri (Spagna) |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,33:1 film muto |
Genere | drammatico |
Regia | Arthur Robison |
Sceneggiatura | Arthur Robison e Rudolf Schneider |
Produttore | Enrico Dieckmann e Willy Seibold |
Casa di produzione | PAN Film |
Fotografia | Fritz Arno Wagner |
Musiche | Ernst Riege |
Scenografia | Albin Grau |
Costumi | Albin Grau |
Interpreti e personaggi | |
|
Ombre ammonitrici (Schatten - Eine nächtliche Halluzination) è un film muto del 1923 scritto e diretto da Arthur Robison.
Trama
Un marito geloso vede dappertutto uomini che gli insidiano la moglie. Una sera crede di avere le prove della sua infedeltà quando vede l'ombra di avide mani che, dietro a una tenda, sembrano toccare la donna. In realtà, si tratta di un gioco di luci e ombre, fatto da giocolieri. Il gioco di ombre porta alla luce tutti i desideri nascosti, le paure, la gelosia, la vendetta e la morte. A fine serata, il marito geloso sarà guarito dalla sua malattia.
Produzione
Il film fu prodotto dalla Pan-Film GmbH (Berlin).
Distribuzione
La prima del film si tenne il 16 ottobre 1923 all'U.T. Nollendorfplatz di Berlino[1]. Nel 1927, venne distribuito negli Stati Uniti dalla Film Arts Guild, presentato in prima al New York il 9 agosto.
Note
- ^ Film Portal
Collegamenti esterni
- (EN) Ombre ammonitrici, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Ombre ammonitrici, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) Ombre ammonitrici, su FilmAffinity.
- (EN) Ombre ammonitrici, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Ombre ammonitrici, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Ombre ammonitrici, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (DE, EN) Ombre ammonitrici, su filmportal.de.
- (EN) Ombre ammonitrici, su Silent Era.
- (DE, EN) Schatten (1923) - Film Portal, su filmportal.de.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3a/Mplayer.svg/25px-Mplayer.svg.png)