Museo civico e d'arte sacra di Colle di Val d'Elsa

Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento musei d'Italia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra
La nuova sede
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàColle di Val d'Elsa
IndirizzoVia Gracco del Secco
Coordinate43°25′16.94″N 11°06′45.41″E43°25′16.94″N, 11°06′45.41″E
Caratteristiche
Tipoarte
Istituzione2017
Visitatori897 (2022)
Sito web
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Il Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra aveva sede nel Palazzo del Comune, o dei Priori di Colle di Val d'Elsa, risalente ai secoli XIII - XIV ma da qualche anno è stato spostato nei locali del Conservatorio di San Pietro in Via Gracco del Secco.

Il Museo così come è attualmente si è formato nel 1995 grazie alla fusione dei Musei civico e diocesano della città, con nuovo nome: Museo San Pietro.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo occupa tre sale.

La prima sala

Nella prima grande sala troviamo opere per la maggior parte appartenenti al Sei e Settecento tra cui spiccano i nomi di Alessandro Casolani, Arcangelo Salimbeni, Sebastiano Folli, Bernardino Mei, Pier Dandini, Mario Balassi (Santa Cecilia) e altri. Sempre nella prima sala è presente un crocifisso ligneo policromo, della fine del XIII secolo, opera di Marco Romano, attivo a Venezia, Cremona e Siena.

Cospicua anche la dotazione di opere ottocentesche e del primo novecento, con opere di Gennaro Landi e dei colligiani Vittorio Meoni, Antonio Salvetti e Ferruccio Manganelli.

  • Arcangelo Salimbeni, Annunciazione
    Arcangelo Salimbeni, Annunciazione
  • Annibale Mazzuoli, Angeli con strumenti della Passione
    Annibale Mazzuoli, Angeli con strumenti della Passione
  • Giovanni Paolo Melchiorri, Sant'Alberto
    Giovanni Paolo Melchiorri, Sant'Alberto
  • Antonio Salvetti, La Madonna appare ai santi Gregorio e Alberto
    Antonio Salvetti, La Madonna appare ai santi Gregorio e Alberto
  • Bernardino Mei, Annunciazione
    Bernardino Mei, Annunciazione
  • Mario Balassi, Santa Cecilia
    Mario Balassi, Santa Cecilia
  • Vittorio Meoni, Sull'imbrunire
    Vittorio Meoni, Sull'imbrunire
  • Calice di scuola senese del 1310-30 ca.
    Calice di scuola senese del 1310-30 ca.
  • Croce dipinta da SAn Giovanni Battista a Pievescola
    Croce dipinta da SAn Giovanni Battista a Pievescola

La seconda sala

La seconda sala è una vera e propria piccola, preziosa raccolta di opere dei cosiddetti primitivi, su fondo oro: su tutti spicca la splendida Maestà dell'anonimo Maestro di Badia a Isola, così chiamato per la provenienza dell'opera, la Badia dei Santi Salvatore e Cirino, presso Monteriggioni; altre opere appartengono a Segna di Bonaventura (tavola raffigurante la Madonna col Bambino), Cennino Cennini, Pier Francesco Fiorentino (Madonna con Bambino con i santi Onofrio, Antonio abate, Bernardino, Stefano, Maria Maddalena, ottavo - nono decennio del XV secolo, proveniente dalla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia), Pseudo Ambrogio di Baldese (Lippo d'Andrea?) e altri.

Notevole anche un Compianto su Cristo morto di Ridolfo del Ghirlandaio.

  • Maestro di Badia a Isola, Maestà
  • Segna di Bonaventura, Madonna col Bambino
    Segna di Bonaventura, Madonna col Bambino
  • Cennino Cennini, Natività di Maria
    Cennino Cennini, Natività di Maria
  • Pier Francesco Fiorentino, Madonna col Bambino e Santi
    Pier Francesco Fiorentino, Madonna col Bambino e Santi
  • Pseudo Ambrogio di Baldese, Madonna col Bambino, donatori e santi
    Pseudo Ambrogio di Baldese, Madonna col Bambino, donatori e santi
  • Lorenzo di Bicci, Madonna col Bambino
    Lorenzo di Bicci, Madonna col Bambino
  • Luca di Tommè, Madonna col Bambino
    Luca di Tommè, Madonna col Bambino
  • Niccolò di Ser Sozzo, Madonna col Bambino
    Niccolò di Ser Sozzo, Madonna col Bambino

La terza sala

L'opera più importante di questa sala, forse anche di tutta la collezione del Museo è il cosiddetto Tesoro di Galognano: si tratta di un rarissimo corredo eucaristico in argento, formato da quattro calici, una patena e un cucchiaio, che costituisce la testimonianza della esistenza di una comunità cristiana di etnia ostrogota, del VI secolo d.C. Il fortuito ritrovamento avvenne in località Pian dei Campi.

  • Calice
    Calice
  • Patena
    Patena
  • Calice
    Calice
  • Cucchiaio
    Cucchiaio
  • Calice
    Calice

Una sala è dedicata alla nascita della Diocesi di Colle, espone opere di artisti del Cinquecento e del Seicento. Tra di esse è una Sacra Famiglia e Santi di Simone Ferri, firmata e datata 1581, in cui si nota il suo stile alla veneta ispirato da diversi modelli veneziani, frutto del soggiorno lagunare).[1]

Note

  1. ^ Alessandro Nesi, Profilo di Simone Ferri, un pittore "alla veneta" nel secondo Cinquecento Fiorentino, in Arte Cristiana, Vol. XCVI, n. 848, Settembre-Ottobre 2008, pag. 342.

Voci correlate

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo San Pietro

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su comune.colle-di-val-d-elsa.si.it. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN) 172107246 · LCCN (EN) nr97034287
  Portale Arte
  Portale Cattolicesimo
  Portale Musei