Muschio chetone

Muschio chetone
Formula di struttura del muschio chetone
Formula di struttura del muschio chetone
Nome IUPAC
4-tert-butil-2,6-dimetil-3,5-dinitroacetofenone
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC14H18N2O5
Massa molecolare (u)294,31
Aspettosolido giallastro[1]
Numero CAS81-14-1
Numero EINECS201-328-9
PubChem6669
SMILES
CC1=C(C(=C(C(=C1[N+](=O)[O-])C(C)(C)C)[N+](=O)[O-])C)C(=O)C
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,268[1]
Solubilità in acqua0,46 mg/L a 25 ºC[1]
Temperatura di fusione135,5 °C (409 K)[1]
Temperatura di ebollizionedec
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)>10000 mg/kg oral rat[1]
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma> 168 ºC[1]
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine pericoloso per l'ambiente
Frasi H351 - 410 [1]
Consigli P201 - 273 - 308+313
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Muschio chetone è il nome commerciale di un muschio sintetico nitroaromatico, caratterizzato da un odore dolce, persistente, con leggeri sentori di muschio animale.[1]

Il composto è stato uno dei primi muschi sintetici nitroaromatici, e ha avuto un notevole successo commerciale, ampiamente utilizzato come fragranza in prodotti da bagno, cosmetici e profumi. Nel 1998 in Europa ne sono state lavorate 40 tonnellate.[2] In profumeria è stato uno dei componenti di profumi famosi; alcuni esempi sono Chanel Nº 5 (Chanel, 1921),[3] e Habit Rouge (Guerlain,1963).[4]

A partire dagli anni 90 del secolo scorso l'uso di muschi nitroaromatici è andato declinando, e l'Unione Europea ha vietato l'impiego in cosmetica della maggior parte di questi composti. Il muschio chetone è l'unico muschio nitroaromatico ancora in uso in quanto risultato tossicologicamente innocuo.[2][3]

Storia

La prima sintesi del muschio chetone è in genere attribuita[4][5][6] ad Albert Baur, che lo avrebbe ottenuto nel 1894, pochi anni dopo la sintesi nel 1888 del muschio Baur, capostipite della famiglia dei muschi sintetici nitroaromatici. Un esame approfondito della letteratura brevettuale indica tuttavia che il primo brevetto per la sintesi del muschio chetone è del 1893 a nome del chimico e imprenditore olandese Willem Mallmann.[3]

Sintesi e proprietà

La sintesi del muschio chetone è schematizzata nella figura seguente. Dapprima il 1,3-dimetil-5-tert-butilbenzene viene acetilato con una reazione di Friedel-Crafts, e quindi il prodotto intermedio viene nitrato.[3] La soglia olfattiva di muschio chetone è 0,1 ng/L in aria.[5]

Schema della sintesi del muschio chetone

Note

Bibliografia

  • (EN) O.R.P. David, Artificial Nitromusks, Stories of Chemists and Businessmen, in Eur. J. Org. Chem., vol. 2017, n. 1, 2017, pp. 4-13, DOI:10.1002/ejoc.201601249.
  • (EN) M. Gautschi, J.A. Bajgrowicz e P. Kraft, Fragrance Chemistry - Milestones and Perspectives, in Chimia, vol. 55, n. 5, 2001, pp. 379-387, DOI:10.2533/chimia.2001.379.
  • GESTIS, Musk ketone, su gestis.dguv.de. URL consultato il 19 febbraio 2024. Pagina del composto nel data base GESTIS.
  • (EN) P. Kraft e K. Popaj, New Musk Odorants: (3E)-4-(2'-Alkyl-5',5'-dimethylcyclopent-1'-enyl)but-3- en-2-ones and (3E)-1-Acetyl-3-alkylidene-4,4-dimethylcyclohexenes, in Eur. J. Org. Chem., vol. 2008, n. 28, 2008, pp. 4806–4814, DOI:10.1002/ejoc.200800644.
  • (EN) D. J. Rowe (a cura di), Chemistry and Technology of Flavors and Fragrances, Oxford, Blackwell, 2005, ISBN 1–4051–1450–9.
  • (EN) C. Sommer, The Role of Musk and Musk Compounds in the Fragrance Industry, in G. G. Rimkus (a cura di), Synthetic Musk Fragrances in the Environment, Berlino, Springer, 2004, DOI:10.1007/b14173, ISBN 3-540-43706-1.

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