Maison Bruil
Museo etnografico Maison Bruil Maison de l'alimentation Museo dell'alimentazione della Valle d'Aosta | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Introd |
Indirizzo | Località Villes-Dessus, 86 |
Coordinate | 45°41′39.8″N 7°10′45.98″E45°41′39.8″N, 7°10′45.98″E |
Caratteristiche | |
Tipo | museo etnografico |
Proprietà | Comunità montana[1] |
Gestione | Fondation Grand-Paradis |
Sito web | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La Maison Bruil, indicata per esteso come museo etnografico Maison Bruil - Maison de l'alimentation, museo dell'alimentazione alpina o ancora museo dell'alimentazione della Valle d'Aosta, è un museo etnografico di Introd dedicato alle antiche tecniche di conservazione e trasformazione degli alimenti in Valle d'Aosta.
Descrizione
La Maison Bruil si trova in località Villes-Dessus, nei pressi del parc animalier d'Introd. Il complesso architettonico della casa museo è evoluto secondo diverse fasi costruttive successive, databili tra il 1680 e il 1856, e rappresenta «il maggior esempio architettonico del XVII secolo nella vallata del Gran Paradiso».[2][3]
La Maison Bruil si presenta come una casa rurale a funzioni concentrate, costruita come tutte le abitazioni contadine dell'arco alpino in pietra e legno[4], in cui i differenti corpi di fabbrica, ricostruiti fedelmente con il restauro, sono adibiti a funzioni specifiche. Il percorso museale si sviluppa lungo i diversi locali interni disposti su tre piani: la crotta, lo boi, il crotteun, il peillo, la ghiacciaia naturale, le zone per l'essiccazione e il solaio.
La mostra
La casa museo ospita l'esposizione Conservare il ricordo… ricordarsi per conservare (in francese Conserver le souvenir… se souvenir pour conserver), inaugurata nel 2005 e organizzata dal Bureau régional pour l'ethnologie et la linguistique (BREL) in collaborazione con il Comune di Introd e la Fondation Grand-Paradis, nell'ambito di un progetto Interreg.[5] Fino agli anni 2010 era gestita dalla Fondation Grand-Paradis.
L'allestimento museale prevede due nuclei principali: una prima parte della visita attraversa gli ambienti funzionali della casa rurale alla scoperta delle tecniche tradizionali di conservazione del cibo quali la salatura, l'essiccazione, la conservazione al freddo o l'isolamento dall'aria. Una seconda parte più interattiva è dedicata alla scoperta multi-sensoriale dell'eredità culinaria delle Alpi, con testimonianze in dialetto e supporti audiovisivi.
Il ruolo del museo, tra conservazione e promozione
La Maison Bruil si prefigge lo scopo di preservare la storia dell'alimentazione in ambiente alpino e tramandarne la memoria. Il museo organizza visite e animazioni didattiche per le scuole, con degustazione finale[5], ed è attrezzata di una sala conferenze da 40 posti con una superficie di 43,5 metri quadri[6], sede di convegni e tavole rotonde, tra cui si ricorda La specificità dell'architettura in montagna del luglio 2008.[7]
Alla vocazione primaria di museo dell'alimentazione la Maison Bruil affianca il ruolo di propulsore dei prodotti locali, in relazione con il territorio e gli stakeholders valdostani. La Maison Bruil ospita l'Atelier du Goût, atelier per la presentazione e la degustazione dei prodotti agroalimentari del territorio del Gran Paradiso proposti dai produttori locali, veri detentori del saper fare e dell'eredità culturale enogastronomica[8][9], mentre il sito web della Maison Bruil, Tascapan, è una piattaforma per la vendita di prodotti enogastronomici locali on line. Dal 2014 alla Maison Bruil è presente un Punto Parco del Parco nazionale del Gran Paradiso, dedicato alla promozione dei prodotti promossi col Marchio di Qualità Gran Paradiso.[10]
- L'ingresso della Maison Bruil, fotografata in occasione della Settimana della Cultura del 2012.
- La crotta, cantina in cui si conservano al fresco le verdure (a contatto della terra) e le patate.
- Pere e cesto in vimini.
- Essiccazione delle pannocchie di granturco.
Note
- ^ MiBACT, cit., consultato il 2 maggio 2020.
- ^ Maison Bruil Archiviato il 17 febbraio 2020 in Internet Archive., www.tascapan.com, consultato il 2 maggio 2020.
- ^ Analoghe costruzioni sono la Maison de Cogne Gérard Dayné di Cogne e la Maison de Thomas di Champorcher.
- ^ La casa rurale tradizionale si compone di un piano terreno adibito ad abitazione per gli uomini e stalla per gli animali e un primo superiore adibito a fienile o stanza per il deposito dei cereali.
- ^ a b Conserver le souvenir… se souvenir pour conserver, Comunicato stampa Giunta regionale della Valle d'Aosta, 12 luglio 2005, consultato il 2 maggio 2020.
- ^ * Maison Bruil, Valle d’Aosta Convention & Visitors Bureau, sito dell'Assessorato al Turismo della Valle d'Aosta, consultato il 2 maggio 2020.
- ^ Camilla Beria di Argentine (a cura di), Tavola rotonda su La specificità dell'architettura in montagna (Maison Bruil, 10 luglio 2008), Courmayeur, Fondazione Courmayeur, 2009.
- ^ Redazione, Beni immateriali e microeconomie locali: Maison Bruil e Casa Lussu, cit., consultato il 2 maggio 2020.
- ^ «L'Atelier du Goût è lo spazio che fornisce una risposta alla crescente richiesta di attenzione verso le tematiche legate all'alimentazione e ai prodotti agroalimentari di qualità; ciò avviene grazie all'impiego della sfera sensoriale quale strumento di conoscenza, con un approccio diretto alle forme, agli odori, ai sapori e con un'interazione personale con vignaioli, casari, agricoltori, i veri protagonisti della specificità dei prodotti presentati.» Estratto dal sito del MiBACT, cit., consultato il 2 maggio 2020.
- ^ I prodotti a marchio qualità Gran Paradiso alla Maison Bruil di Introd, sito del Parco nazionale del Gran Paradiso, 23 aprile 2014, consultato il 2 maggio 2020.
Bibliografia
- Gambaruto Michela, Storia e valorizzazione della etnogastronomia montana: le strategie di Slow Food sul territorio delle Prealpi varesine, tesi di laurea, Università degli Studi dell'Insubria, 2008. (https://www.caivarese.it/PDF/tesi/Tesi%20Gambaruto%20Michela.pdf[collegamento interrotto])
- Isabella Cianfarani (a cura di), Il patrimonio museale antropologico: itinerari nelle regioni italiane. Riflessioni e prospettive, Gangemi Editore, pp. 36 e 464. ISBN 8849291752
- Paolo Sibilla, Valentina Porcellana, Alpi in scena: le minoranze linguistiche e i loro musei in Piemonte e Valle d'Aosta, Daniela Piazza Editore, 2009. ISBN 887889222X
- Wolftraud De Concini, Le minoranze in pentola: storia e gastronomia delle 10 minoranze linguistiche delle Alpi italiane, Le Alpi, volume 1, Daniela Piazza Editore, 1997. ISBN 8878890618
- Sylvan Müller, Dominik Flammer, L'eredità culinaria delle Alpi. La storia dell'alimentazione nell'area alpina, Editore Casagrande, 2013. ISBN 8877136731
- Redazione, Beni immateriali e microeconomie locali: Maison Bruil e Casa Lussu, in Dialoghi Mediterranei, periodico bimestrale dell'Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, n.30, marzo 2018. ISSN 2384-9010 (fonte)
- Opere sulla Maison Bruil
- AA. VV., Conserver le souvenir... se souvenir pour conserver, catalogo della mostra alla Maison de l'alimentation - Maison Bruil di Introd, a cura del Bureau régional pour l'ethnologie et la linguistique (BREL), 2005.
Voci correlate
- Alimentazione
- Conservazione degli alimenti
- Trasformazione agroalimentare
- Musei della Valle d'Aosta
- Storia delle Alpi
- Cucina valdostana
- Patrimonio culturale immateriale
- Scienze demo-etno-antropologiche
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maison Bruil
Collegamenti esterni
- Museo etnografico Maison Bruil - Maison de l'alimentation, sito ufficiale del Turismo in Valle d'Aosta (fonte)
- Maison Bruil di Introd, sito della Fondation Grand-Paradis
- Maison Bruil Maison de l'alimentation[collegamento interrotto], sito del MiBACT, aggiornato il 24 aprile 2019 (fonte)
- Tascapan, eccellenze della Valle d'Aosta, sito della commercializzazione dei prodotti agro-alimentari locali della Maison Bruil
- I prodotti a marchio qualità Gran Paradiso alla Maison Bruil di Introd, 23 aprile 2014, sito del Parco nazionale del Gran Paradiso (fonte)
- Maison Bruil - Museo etnografico Archiviato il 12 settembre 2016 in Internet Archive., sito della Route des vins Vallée d'Aoste