Lucio Furio Filo
Lucio Furio Filo | |
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Console della Repubblica romana | |
Nome originale | Lucius Furius Philus |
Gens | Furia |
Consolato | 136 a.C. |
Lucio Furio Filo[1] (in latino Lucius Furius Philus; fl. II secolo a.C.) è stato un politico e militare romano.
Biografia
Filo fu eletto console nel 136 a.C. con Sesto Atilio Serrano e gli fu affidato il governo della Spagna Citeriore; gli affidato anche il compito di portare a Numanzia e di consegnare ai numantini il console dell'anno precedente, Gaio Ostilio Mancino, colpevole di aver concluso un trattato di pace sfavorevole per Roma. In questa occasione ebbe come legati Quinto Pompeo e Quinto Metello, due dei suoi maggiori nemici, così che poterono testimoniare la sua rettitudine e integrità.
Ai suoi tempi Filo, con Scipione Emiliano, Gaio Lelio Sapiente ed altri appartenenti al Circolo degli Scipioni, era noto per il suo amore per la letteratura e la raffinatezza greca, avendo come ospiti nella sua casa alcuni dei più dotti greci presenti a Roma. Inoltre, era particolarmente celebrata la purezza con cui in esprimeva in latino, tanto che Cicerone lo inserì come uno dei protagonisti del dialogo De re publica; lo stesso Cicerone lo descrisse come uomo
«moderatissimus et continentissimus.»
Note
- ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.3 pag.334 n.5. Archiviato il 1º ottobre 2013 in Internet Archive.
Predecessore | Console romano | Successore | |
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Gaio Ostilio Mancino e Marco Emilio Lepido Porcina | (136 a.C.) con Sesto Atilio Serrano | Quinto Calpurnio Pisone e Servio Fulvio Flacco |
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