Il sangue del vampiro

Il sangue del vampiro
Il dottor Callistrato e il suo fedele Carl estraggono il sangue di un detenuto
Titolo originaleBlood of the Vampire
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1958
Durata87 min
Rapporto1,85:1
Generefantascienza, orrore
RegiaHenry Cass
SoggettoJimmy Sangster
SceneggiaturaJimmy Sangster
ProduttoreRobert S. Baker, Monty Berman
Casa di produzioneArtistes Alliance
Distribuzione in italianoGlobe Films International
FotografiaMonty Berman
MontaggioDouglas Myers
MusicheStanley Black
CostumiMuriel Dickson
TruccoJimmy Evans
Interpreti e personaggi
  • Donald Wolfit: dottor Callistrato
  • Vincent Ball: dottor John Pierre
  • Barbara Shelley: Maddalena Duval
  • Victor Maddern: Carl
  • William Devlin: Kurt Urach
  • Andrew Faulds: capo guardia Wetzler
  • John Le Mesurier: giudice
  • Bryan Coleman: signor Auron
  • Cameron Hall: dottore ubriaco
  • George Murcell: prima guardia
  • Julian Strange: seconda guardia
  • Bruce Wightman: terza guardia
  • Barbara Burke: governante
  • Bernard Bresslaw: ladro alto
  • Hal Osmond: ladro magro
  • Henri Vidon: professor Bernhardt Meinster
  • John Stuart: zio Phillippe
  • Colin Tapley: commissario della prigione
  • Muriel Allen: danzatore zingaro
  • Max Brimmell: secondino
  • Denis Shaw: fabbro
  • Otto Diamant: becchino
  • Milton Reid: boia
  • Richard Golding: ufficiale
  • Theodore Wilhelm: prigioniero scheletrico
Doppiatori italiani

Il sangue del vampiro (Blood of the Vampire) è un film del 1958 diretto da Henry Cass. È una pellicola fanta-horror.

Trama

Carlstadt, 1874: il dottor dottor John Pierre viene condannato per le sue affermazioni sulla trasfusione di sangue. Viene spedito in un manicomio criminale, di cui è direttore il dottor Callistrato. Egli offre a John la possibilità di evitare la cella a condizione di aiutarlo sullo studio delle trasfusioni sanguigne e della loro classificazione. Lo conduce sul suo laboratorio segreto nei sotterranei, mostrando i suoi perversi esperimenti sull'anatomia umana e rivelando di essere bisognoso del sangue dei prigionieri in seguito a un trapianto di cuore prelevato da un cadavere.

Produzione

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Critica

«[...] Film come questi non si giudicano, si subiscono; e chi ama il brivido per sé stesso, senza presupposti logici, non rimarrà deluso da un canovaccio prodigo di squartamenti, truccature orripilanti, cadaveri e altri residuati commerciali del caligarismo. [...]»

(Leo Pestelli su La Stampa del 15 aprile 1959[1])

Note

  1. ^ Sullo schermo

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