Gerardo De Angelis

Gerardo De Angelis(1894-1944)

Gerardo De Angelis (Taurasi, 18 aprile 1894 – Roma, 24 marzo 1944) è stato un militare, sceneggiatore e partigiano italiano, vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Biografia

Dopo il diploma ha frequentato l'Accademia militare di Modena per poi partecipare alla Prima guerra mondiale come tenente di complemento. Passato in Aeronautica, lasciò la carriera militare e si trasferì a Roma per dedicarsi al cinema. Lavorò prima come doppiatore e poi come sceneggiatore con lo pseudonimo di Dino Santelige[1].

Nel 1940 scrisse la sceneggiatura del film Il ponte di vetro diretto da Goffredo Alessandrini.[2] Lavorò come aiuto regista nel film L'invasore (uscito nel 1949) accanto a Roberto Rossellini. Scrisse numerosi soggetti per la Scalera Film tra i quali: Le due porte, La grande strada, Rapsodia azzurra, La figlia del fabbro, Una luce nel deserto. Il soggetto da lui scritto, La valanga, fu venduto postumo agli americani e nel 1956 divenne il film di Hollywood La montagna, con protagonista Spencer Tracy[3]. Fondò anche la società cinematografica Gedea Film[1].

Già simpatizzante socialista, dopo l'occupazione tedesca di Roma, insieme a Filippo D'Agostino, fondò il gruppo "Pensiero e azione" e combatté nella Resistenza romana[4]. Il 10 dicembre 1943, in seguito a delazione, fu arrestato dalle SS durante una riunione clandestina. Rinchiuso nel terzo braccio di Regina Coeli, fu torturato per giorni nel carcere di Via Tasso[5] e poi fu condannato a morte.

Il 22 marzo 1944 fu inserito nella lista Kappler (come detenuto politico a disposizione dell'Aussen-Kommando) e il 24 marzo fu trucidato alle Fosse Ardeatine, come rappresaglia dopo l'attacco partigiano di Via Rasella.[6] La salma, col numero 318, è tumulata presso il Mausoleo Fosse Ardeatine a Roma[7].

Ha lasciato moglie e quattro figli[1]. La corrispondenza segreta, che Gerardo De Angelis intrattenne con i suoi familiari dal 21 dicembre 1943 ai primi giorni di febbraio 1944 è stata raccolta nel volume "Lettere dal Carcere di un Partigiano. Da Regina Coeli a Via Tasso 1943-1944", edito da Chillemi[8]. Il fascicolo su vita, opere[9] e sulla sua appartenenza partigiana è conservato presso gli archivi del Museo storico della Liberazione di via Tasso di Roma.

Intitolazioni

Gli sono state dedicate vie a Taurasi e ad Anzio. Il Museo storico della Liberazione di via Tasso a Roma gli ha titolato la propria Mediateca.[10]

Onorificenze

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capitano di fanteria alla memoria. Appartenente ad un gruppo di bande armate operante nel fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo coraggio e l'ardente ardor di Patria. Incurante dei rischi cui continuamente si esponeva, faceva rifulgere in ogni circostanza le sue mirabili doti di organizzatore e di animatore e portando brillantemente a termine le sue numerose ed importanti missioni operative. Catturato, sopportava stoicamente, durante la lunga detenzione, le sevizie rifiutando sdegnosamente ogni possibilità di salvezza se avesse rivelato i segreti dell'organizzazione di cui faceva parte. Alle Fosse Ardeatine affrontava serenamente l'estremo sacrificio pago del dovere compiuto verso la Patria oppressa con l'olocausto della vita.»
— Roma, 8 settembre 1943 -24 marzo 1944[11].

Note

  1. ^ a b c Donne e Uomini della Resistenza: Gerardo De Angelis, su ANPI. URL consultato il 27 agosto 2022.
  2. ^ Gerardo De Angelis, su IMD. URL consultato il 28 luglio 2024.
  3. ^ Paolo Speranza, De Angelis, un regista irpino alle Ardeatine, in: XD Magazine, ottobre-novembre 2014
  4. ^ Aldo Pavia (a cura di), Resistenza a Roma (una cronologia), pp. 30n e 36n
  5. ^ Museo della Liberazione - Elenco dei reclusi nel carcere nazista di via Tasso, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  6. ^ Lettere dal carcere di un partigiano Edizioni Chillemi Anno 2022 a cura di M. De Angelis e A. Contaldi.
  7. ^ Le vittime, su Mausoleo delle Fosse Ardeatine. URL consultato il 27 agosto 2022.
  8. ^ Lettere dal Carcere di un Partigiano
  9. ^ Museo della Liberazione - Risorse digitali, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  10. ^ Museo della Liberazione - Mediateca, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  11. ^ Gerardo De Angelis di Modestino, su istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 15 novembre 2018.

Bibliografia

  • Gerardo De Angelis, Lettere dal Carcere di un Partigiano. Da Regina Coeli a Via Tasso 1943-1944 (a cura di Modestino De Angelis e Antonino Contaldi), Roma, Chillemi, 2022.

Collegamenti esterni

  • Gerardo De Angelis, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Modifica su Wikidata
  • (EN) Gerardo De Angelis, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • Paolo Brogi, Lo sceneggiatore amico di Nazzari vittima numero 318 delle Ardeatine, in: Corriere della Sera, 3 giugno 2014.
  • Paolo Speranza, De Angelis, un regista irpino alle Ardeatine
  • Bruno Aymone, Gerardo De Angelis, regista cinematografico, martire alle Fosse Ardeatine (video)
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