Dino Rora

Dino Rora
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Nuoto
Specialità dorso e staffette
Squadra Fiat ricambi
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi del Mediterraneo 1 0 1
Campionati italiani 29 11 3

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Statistiche aggiornate al 28 aprile 2011
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Chiaffredo Rora, detto Dino (Torino, 5 marzo 1945 – Brema, 28 gennaio 1966), è stato un nuotatore italiano, primatista europeo dei 100 m. dorso e tragicamente perito nel disastro aereo di Brema del 28 gennaio 1966.

Carriera

Specialista del dorso (100 e 200 m) ma attivo anche nello stile libero.

Nel 1961 ha vinto i suoi primi titoli italiani e ha esordito in nazionale nell'incontro Ungheria-Italia, per poi vestire la maglia azzurra altre 14 volte tra il 1961 e il 1965. L'anno dopo si è dimostrato il miglior dorsista italiano vincendo tutti i titoli nazionali in entrambe le distanze; ha partecipato come riserva ai campionati europei di Lipsia del 1962.

Più volte detentore del record italiano dei 200 m, col miglior tempo di 2'18"6 realizzato a Sanremo nel 1963. A Spalato nel 1963 ha battuto il record europeo (quarto italiano nella storia, dopo Angelo Romani, Paolo Pucci e Fritz Dennerlein) dei 100 m con il tempo di 1'01"9.

Ai Giochi del Mediterraneo di Napoli del 1963 ha conquistato la medaglia di bronzo nei 200 dorso e la medaglia d'oro nella staffetta 4x100 mista assieme a Cesare Caramelli, Giampiero Fossati e Massimo Borracci. Nel 1964 si è aggiudicato altri sei titoli nazionali.

Ha partecipato ai Giochi della XVIII Olimpiade a Tokyo, giungendo quinto nelle semifinali dei 200 m dorso e settimo in finale con la staffetta 4x100 mista con Gian Corrado Gross, Giampiero Fossati e Pietro Boscaini. Anche nel 1965 ha avuto successo, vincendo otto titoli italiani tra individuali e staffette per un totale di 8 titoli nazionali nei 100 m dorso (4 assoluti e 4 primaverili) e 7 nei 200 m (5 assoluti e 2 primaverili). Ha contribuito alla vittoria dell'Italia nel "sei nazioni" di Roma sulla Gran Bretagna, Svezia, Paesi Bassi, Germania Ovest e Francia[1].

È deceduto a 21 anni ancora da compiere nella tragedia di Brema del 28 gennaio 1966 dove persero la vita tutti i componenti della nazionale italiana di nuoto che nella città tedesca doveva partecipare ad un meeting internazionale[2], l'allenatore Paolo Costoli e il telecronista della RAI Nico Sapio.

Porta il suo nome la piscina della Sisport FIAT a Torino, nonché la società torinese di nuoto e pallanuoto Libertas Dino Rora.

È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

Palmarès

Giochi Olimpici 200 m dorso 4×100 m mista
1964 Tokyo
Bandiera del Giappone Giappone
elim. in semifinale
2'16"7
7º - 4'10"3
frazione: 1'02"6
Giochi del Mediterraneo 200 m dorso 4×100 m mista
1963 Napoli
Bandiera dell'Italia Italia
Bronzo
2'21"9
Oro:
4'13"2

Campionati italiani

15 titoli individuali e 14 in staffette, così ripartiti:

  • 7 nei 100 m dorso
  • 8 nei 200 m dorso
  • 8 nella staffetta 4×100 m stile libero
  • 3 nella staffetta 4×200 m stile libero
  • 3 nella staffetta 4×100 m mista

nd= non disputati

Anno Edizione st.libero
200 m
st.libero
4×100 m
st.libero
4×200 m
dorso
100 m
dorso
200 m
mista
4×100 m
1960 Estivi - nd 2 - nd -
1961 Primaverili - nd 1 3 1 -
1961 Estivi - nd 2 2 1 2
1962 Primaverili - 1 nd 1 1 1
1962 Estivi - 1 - 1 1 2
1963 Primaverili 3 1 nd 2 2 -
1963 Estivi - 1 2 1 1 1
1964 Primaverili - 1 nd 1 2 3
1964 Estivi - 1 1 1 1 2
1965 Primaverili - 1 nd 1 1 2
1965 Estivi - 1 1 1 1 1

Note

  1. ^ * Aronne Anghileri, Alla ricerca del nuoto perduto, Cassina de' Pecchi, SEP editrice S.R.L., 2002, vol. II., pag.34 ISBN 88-87110-27-1.
  2. ^ Oltre a Rora anche Sergio De Gregorio, Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Luciana Massenzi, Carmen Longo e Daniela Samuele

Bibliografia

  • Aronne Anghileri, Alla ricerca del nuoto perduto, Cassina de' Pecchi, SEP editrice S.R.L., 2002, vol. II. ISBN 88-87110-27-1.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Dino Rora, su fina.org, Federazione internazionale del nuoto. Modifica su Wikidata
  • (EN) Dino Rora, su Olympedia. Modifica su Wikidata
  • (EN) Dino Rora, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017). Modifica su Wikidata
  • La sua scheda nel sito Agenda diana, su agendadiana.it. URL consultato l'11 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2011).
  • Sito della Federazione Italiana Nuoto, su federnuoto.it (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  • Pagina sui caduti di Brema sul sito della Federazione Italiana Nuoto, su federnuoto.it (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2011).
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