Chemiotropismo

Il chemiotropismo è un movimento di curvatura o di orientamento (sviluppo di radici, di ife fungine, di tubetti pollinici) che avviene nelle piante in risposta a stimoli chimici quali sostanze chimiche gassose o disciolte nell'acqua[1].

Classificazione

Allorché la sostanza chimica non è diffusa uniformemente nel mezzo, si può avere un chemiotropismo (di curvatura o di orientamento):

  • positivo : la sostanza chimica esercita un'attrazione tale che la curvatura è verso la concentrazione più alta
  • negativo : la sostanza esercita una repulsione tale che la curvatura è verso la concentrazione più bassa

Esempi

  • Le ife fungine nello stadio germinativo hanno un chemiotropismo positivo per saccarosio, glucosio, peptone, asparagina e un chemiotropismo negativo per gli acidi (organici e inorganici)[1]
  • Il chemiotropismo è importante anche nell'unione sessuale; per es. nelle piante di giglio le concentrazioni di chemiocianina, una proteina nello stigma dei fiori, sono essenziali per guidare il polline fino alle cellule uovo[2].
  • I tubetti pollinici di Scilla presentano un chemiotropismo positivo per certe specie di zuccheri e negativo per l'ossigeno dell'aria[1].
  • Le radici, nelle quali solo l'apice radicale riceve e trasmette stimoli chemiotropici, si ha chemiotropismo positivo per il vapore acqueo; tale fenomeno prende il nome di "idrotropismo"[3][4].

Note

  1. ^ a b c Eduard Adolf Strasburger et al., Il chemiotropismo, in Raffaele Ciferri e Augusto Pirola (a cura di), Trattato di botanica per le Universita e Scuole Superiori, traduzione di Maria Pia Venosta, 6ª ed., Milano, Vallardi, 1973, pp. 376-377.
  2. ^ Una proteina per la riproduzione delle piante, su Le Scienze, 17 dicembre 2003. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  3. ^ idrotropismo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ (EN) Delfeena Eapen, María L. Barroso, Georgina Ponce, María E. Campos e Gladys I. Cassab, Hydrotropism: root growth responses to water, in Trends in Plant Science, vol. 10, n. 1, gennaio 2005, pp. 44–50, DOI:10.1016/j.tplants.2004.11.004, PMID 15642523. URL consultato il 17 gennaio 2023.

Collegamenti esterni

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