Bernardino Giannuzzi-Savelli

Bernardino Giannuzzi Savelli

Ministro di grazia e giustizia del Regno d'Italia
Durata mandato25 maggio 1883 –
30 marzo 1884
Capo del governoAgostino Depretis
PredecessoreGiuseppe Zanardelli
SuccessoreNiccolò Ferracciù

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato30 giugno 1881 –
10 novembre 1887
Legislaturadalla XIV (nomina 12 giugno 1881) alla XVI
Tipo nominaCategoria: 9
Incarichi parlamentari
Cariche
  • Vicepresidente (7 giugno 1886–4 settembre 1887)

Commissioni

  • Membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (29 novembre 1884–27 aprile 1886)
  • Commissario di vigilanza all'Amministrazione del Fondo per il culto (28 aprile 1882–25 settembre 1882)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi "Federico II" di Napoli
ProfessioneMagistrato

Bernardino Giannuzzi Savelli dei baroni di Pietramala (Cosenza, 19 novembre 1822 – Roma, 10 novembre 1887) è stato un magistrato e politico italiano.

Biografia

Nacque a Cosenza il 19 novembre 1822, figlio ultragenito di Domenico, Barone di Pietramala attualmente chiamata Cleto e di Rosa Maria Mollo figlia del barone Saverio. Studiò a Cosenza, mostrando una non comune capacità di apprendimento, e presso l'Università Federico II di Napoli laureandosi in giurisprudenza.

Ebbe subito modo di mostrare le sue capacità dialettiche per il suo carattere affabile e brillante. Nel 1845 entrò in magistratura, e rivestì la carica di pubblico ministero in uno dei momenti più difficili del Regno delle Due Sicilie. Per le sue alte doti di equilibrio umano e professionale presto raggiunse le vette della suprema magistratura.

L'elevata preparazione e l'indubbia competenza nel diritto gli conferirono un facile passaggio nel neo Regno d'Italia. Nel febbraio 1862 si trasferì a Torino quale membro della "Commissione per gli Studi Legislativi".

Nel 1878 accogliendo l'esortazione del cardinale Guglielmo Sanfelice d'Acquavella, suo amico ed estimatore, all'epoca arcivescovo metropolita di Napoli, fu per un breve periodo consigliere comunale della città. Nel 1878 fu primo presidente della Corte di Appello di Roma con funzioni di estensore e relatore. In quegli anni fu presidente della Commissione per la preparazione del Codice del Commercio. Il 21 giugno 1881, su proposta di Giuseppe Zanardelli, venne nominato dal re Umberto I senatore del Regno. Il 25 maggio 1883 il Presidente del Consiglio Agostino Depretis lo chiamò al governo come ministro guardasigilli e ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti. Fu molto tenace ed attivo nella preparazione del Codice Penale al quale cercò di conferire un carattere marcatamente liberale.

Fu vicepresidente del Senato del Regno dal maggio 1886 sino alla sua morte avvenuta a Roma il 10 novembre 1887.

Onorificenze

Note

  1. ^ a b c d e f g h Bernardino Giannuzzi-Savelli, su Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica - senato.it. Modifica su Wikidata

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Predecessore Ministro di grazia e giustizia del Regno d'Italia Successore
Giuseppe Zanardelli 25 maggio 1883 - 30 marzo 1884 Niccolò Ferracciù
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