Azali Assoumani (Mitsoudjé, 1º gennaio 1959) è un politico comoriano, attuale Presidente delle Comore ed ex Presidente dell'Unione Africana.
Indice
1Biografia
1.1Carriera
2Onorificenze
3Note
4Altri progetti
5Collegamenti esterni
Biografia
Carriera
È diventato Presidente delle Comore nell'aprile 1999 dopo aver condotto un colpo di Stato ai danni dell'allora Presidente Tadjidine Ben Said Massounde, guidando il Paese fino al gennaio 2002.
È ritornato in carica nel maggio 2002 dopo aver vinto le elezioni multipartitiche, rimanendo alla guida delle Comore fino al maggio 2006.
Il 26 maggio 2016 ha assunto per la terza volta la carica, dopo aver vinto le elezioni presidenziali del febbraio e aprile dello stesso anno.
Fino al 2018 la presidenza ruotava ogni cinque anni tra le tre isole del paese, Grande Comore, Anjouan e Mohéli. Il referendum costituzionale del 2018 ha posto fine a questo sistema e ha permesso all'Azali di partecipare alle elezioni presidenziali comoriane del 2019, che ha vinto al primo turno di votazioni ricevendo il 60,7% dei voti espressi.
Nel maggio 2022, Azali Assoumani ha ricevuto il Trofeo Continental Distinction of the Africanity dall'ambasciata marocchina nelle Comore.
Il 17 febbraio 2023 viene eletto all'assemblea generale dell'Unione africana.[1]
Il 7 agosto 2024, Azali Assoumani ha concesso ampi poteri a suo figlio e presunto successore Nour El Fath, permettendogli di intervenire in diverse fasi del processo decisionale del governo.[2]
Gran Maestro dell'Ordine della Stella delle Comore
Gran Maestro dell'Ordine della Stella di Mohéli
Note
^Il presidente comoriano Azali Assoumani, fortemente sponsorizzato da Parigi, alla guida dell’Unione Africana, su africa-express.info.
^reuters.com, https://www.reuters.com/world/africa/comoros-president-grants-sweeping-new-powers-his-son-2024-08-07/ Titolo mancante per url url (aiuto).
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Il Presidente è eletto dal Parlamento in Angola, Botswana, Etiopia, Mauritius, Somalia e Sudafrica; in Eritrea non è prevista alcuna forma di elezione; in Libia, Sudan, Mali, Ciad, Guinea, Burkina Faso e Gabon è in atto un regime di transizione.